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Modello di ricerca per migliorare la riparazione del crociato anteriore
Approfondimenti medici - 21/04/2016
il risultato di uno studio della University of Missouri School
La lesione del crociato anteriore è uno dei problemi ortopedici più comuni. Solo negli USA sono più di 200.000 le persone che ogni anno sperimentano questa situazione e più della metà viene sottoposta a riparazioni chirurgiche.
Una recente ricerca portata avanti da un team della University of Missouri School of Medicine ha portato allo sviluppo di un modello che mostra l’efficacia dei vari approcci chirurgici alla riparazione del crociato anteriore.
Come ricordato dal dottor James Cook, uno degli autori dello studio, il ginocchio è un’articolazione molto complessa che è sostenuta da quattro legamenti principali, tra i quali il crociato anteriore è quello più incline a subire lesioni.
Partendo da questo aspetto fondamentale è stato sviluppato un modello di ricerca che ha permesso di confrontare il livello di guarigione raggiunto dai diversi approcchi chirurgici alla lesione al crociato anteriore, così da determinare l’alternativa migliore per l’innesto.
Nei processi di riparazione tradizionali, i chirurghi fissano l’innesto all’osso tramite viti, permettendo così al nuovo legamento di funzionare il meglio possibile. Come sottolineato ancora da Cook, questo approccio permette di raggiungere un buon livello di stabilità, anche se l’innesto si può considerare un punto di saldatura piuttosto che una vera e propria riparazione integrata.
Fondamentale è tenere conto anche del fatto che le viti possono danneggiare il tessuto cellulare. Utilizzando il modello di ricerca gà citato, il team della University of Missouri ha confrontato il metodo tradizionale con un approccio più recente, che prevede l’utilizzo
di sistemi a sospensione, che migliora l’integrazione dell’innesto.
Utilizzando il modello sopra citato è stato possibile inquadrare l’approccio sospensivo come più efficace, sia dal punto di vista dell’integrazione dell’innesto sia per quanto riguarda i risultati funzionali sul lungo termine.
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