Cellule articolari delle mucche utilizzate per la coltivazione di tessuto cartilagineo



Approfondimenti medici - 09/03/2016

I risultati di uno studio svedese


Nel tentativo di migliorare le metodologie di lavoro nel campo dell’ingegneria tissutale della cartilagine, i ricercatori dell’Università di Umeå (Svezia) hanno utilizzato con successo delle cellule provenienti dall’articolazione del ginocchio di alcune mucche.

A partire da questo materiale di laboratorio è stato possibile mettere a punto un metodo di successo per la coltivazione di tessuto cartilagineo. Questo risultato potrebbe aiutare molto il percorso di evoluzione dei trattamenti per l’artrosi.

La cartilagine articolare è un tessuto che è presente su tutte le superfici articolari del corpo. Non essendo irrorato da vasi ematici, è caratterizzato da una scarsa capacità di auto riparazione. Le lesioni articolari, che lo possono danneggiare in profondità, sono
infatti il punto di partenza dell’osteoartrite.

Un membro dell’equipe scientifica che ha condotto questo studio ha ricordato come la chirurgia sostitutiva costituisca per ora la soluzione definitiva al problema dell’osteoartrite, che nella sola Svezia e nell’arco del 2012 è stata diagnosticata a circa il
2,6% della popolazione over 45.

A tal proposito lo studio condotto presso l’Università di Umeå si è orientato verso una soluzione di diverso tipo, partendo dall’utilizzo di condrociti primari provenienti da alcune mucche. Partendo da queste cellule i ricercatori sono stati in grado di riprodurre in ambiente di laboratorio un tessuto cartilagineo molto simile a quello normalmente presente nelle articolazioni umane.

Si tratta di un esito che, in futuro, potrebbe aiutare molto lo sviluppo di neo cartilagine. Per questo sono ovviamente necessarie ricerche sulla qualità del tessuto.


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