La penna che ricostruisce le ossa in 3D



Approfondimenti medici - 25/11/2014

Nuovo importante passo nel rapporto tra ortopedia e stampaggio 3D


La tecnologia 3D sta diventando sempre più importante in ortopedia. Si tratta di una frontiera che consente l’ottimizzazione finanziaria e temporale di tantissimi processi, e che grazie a un’equipe dell’Università di Wollongong sta per compiere un passo molto importante.
Di cosa si tratta? Della messa a punto di una vera e propria Biopen in grado di depositare cellule staminali su un tessuto osseo danneggiato. Il processo non è dissimile da quello della stampa 3D, solo maggiormente preciso.
Questa importante novità è caratterizzata da un funzionamento estremamente semplice: la tecnologia si basa sulla trasformazione in biopolimero di un materiale cellulare ricavato da alghe.
Il secondo step del processo consiste nel combinare il tutto con un gel protettivo, che si dissolve non appena inizia la moltiplicazione cellulare. 3D BioPrinting è equipaggiata con una luce ultravioletta, che ha l’obiettivo di solidificare gli inchiostri biologici.
Peter Choong, direttore del reparto di ortopedia dell’ospedale di Melbourne - che ha collaborato al progetto - ha affermato che questo trattamento può risultare molto utile nella riparazione di lesioni anche importanti, come per esempio quelle causate da incidenti stradali. A breve è previsto l’avvio dell’applicazione clinica sui pazienti.


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