Artrite reumatoide: novità per il trattamento da uno studio inglese



Approfondimenti medici - 23/09/2014

Novità importanti da una ricerca effettuata alla Queen University di Londra


Attualmente non esiste un trattamento definitivo per l’artrite reumatoide, ma è possibile controllare parte degli effetti attraverso l’assunzione di antidolorifici, FANS (farmaci non steroidei antinfiammatori) e altre soluzioni farmacologiche.
Fra le alternative adottate con più frequenza negli ultimi anni si possono ricordare i farmaci biologici, che riescono a bloccare il processo d’infiammazione della membrana sinoviale, ma hanno come effetto collaterale la soppressione del sistema immunitario nel resto del corpo, con esiti anche molto gravi.
Uno studio effettuato presso la Queen University di Londra si è focalizzato sulla creazione di anticorpi, uniti poi a un farmaco biologico (in questo caso l’antinfiammatorio cytokine IL-10) e iniettati nel corpo di topi con artrite indotta.
I risultati sono stati positivi, ma soprattutto hanno portato alla luce la possibilità di operare un direzionamento specifico del farmaco nelle articolazioni coinvolte dall’infiammazione, evitando effetti collaterali come per esempio l’insorgere d’infezioni.
Secondo gli autori dello studio, i cui dettagli sono stati pubblicati sulla rivista Arthritis Research & Terapy, questo approccio mirato potrà rappresentare il futuro nel trattamento dei pazienti affetti d’artrite, costituendo anche un’importante alternative per contenere il costo generale dei trattamenti.


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