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Frattura prossimale dell’omero: studio sui vantaggi del trattamento operatorio
Approfondimenti medici - 30/05/2014
Ortopedia: frattura prossimale dell’omero
Le fratture prossimali dell’omero possono essere trattate in maniera diversa a seconda della loro effettiva gravità e della tensione della cuffia dei rotatori. Nelle situazioni di maggior serietà è possibile procedere all’impianto di una protesi, con tutti i chiari step di riabilitazione post-operatoria.
Nei casi in cui si decide di non intervenire chirurgicamente è possibile optare per l’applicazione di apposite fasciature aventi l’obiettivo di immobilizzare il braccio del paziente.
Il caso più comune di frattura prossimale dell’omero è quella in 4 parti. Un trial congiunto effettuato da equipe dell’Università di Notthingam e dell’Università di Guangxi ha indagato i vantaggi del trattamento operatorio in questa specifica situazione.
La ricerca ha preso in esame 287 pazienti, tutti con storie cliniche caratterizzate dalla presenza di fratture prossimali dell’omero. A un follow up di 12 mesi, nei casi di applicazione del trattamento operativo sono stati riscontrati punteggi migliori per quanto riguarda complicanze come infezioni, necrosi e lussazioni.
Poca differenza è stata invece riscontrata nel rilevamento dei cambiamenti riguardanti la qualità generale della vita.
Questo studio, effettuato su un campione di pazienti estremamente ridotto e quindi da analizzare con le dovute cautele, rappresenta comunque uno dei primi casi di ricerca randomizzata improntata al confronto tra approccio operatorio e approccio incruento nelle fratture complesse dell’omero.
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